Capita

Capita di arrivare a scuola in macchina e rallentare pian piano per poi fermarsi in seconda fila, senza segnalarlo alla macchina dietro. Capita. Però poi, siccome c’è una scuola, siccome la cosa la fanno in tanti, siccome la strada l’è un buchino, insomma, le macchine camminano a passo d’uomo, quindi rischi non ce ne sono. Epperò. E però ieri dietro la Carlotta c’erano una coppia di anziani imburrati e impomatati che procedevano dentro una kangoo nera i quali, vedendo che davanti a loro c’era una specie di Pocahontas che parlottava dal finestrino, a distanza, con una sua simile piccina con lo zaino in mano – e non aveva messo la freccia!! – hanno innalzato gli stendardi della lotta. I vessilli della battaglia. Clacson, per farsi sentire. Clacson ripetuti, per farsi sentire bene. Al che la Carlotta li guarda, si scusa, mette allora le quattro frecce e quando lei si accende l’è tutto un rosseggiare che la pare un’ambulanza al carnevale di Viareggio e fa capire che per il tempo di caricare le due fidicine deve fermarsi un attimo lì. Ma i due anziani imborotalcati si fermano, guardano Pocahontas e le mostrano i denti, tanti, bianchi, splendidi e cattivissimi, beati loro.

– Perdonatemi!

– Lei si è fermata occupando la carreggiata, senza avvertire!

– Sì, ha perfettamente ragione, mi scusi, ma ho visto mia figlia e mi sono messa a parlare dal finestrino.

– Appunto. Pericolosissimo.

Mentre la Pocahontas fidicina cercava di imbonire l’anziano arrabbiato, spuntava la moglie magra del suddetto da dietro, la quale, invece di attutire e contenere l’eccesso di testosterone del marito, lo rinfocolava coi pugnetti stretti e i dentini serrati e a suon di colpetti sulla di lui coscia l’era tutto un fremere di incitamento. Il teatrino dei problemi altrui a un certo punto fa la sua buona fatica, quindi Pocahontas si è licenziata con un sorriso colpevole, mentre con la coda dell’occhio vede lui che scrive su un fogliettino

– Vada vada, riceverà una multa dalla polizia perché adesso la denuncio per comportamento scorretto. Sto prendendo la sua targa e racconterò a chi di dovere il suo comportamento pericoloso.

Le ragazze fidicine si stavano però avvicinando trascinando per terra gli zaini, le giacche, le maglie in un quadretto di sciatteria assoluta che trasforma la calma Pocahontas in un’isterica impazzita, quindi prima di analizzare la frase del delatore alle sue spalle c’era bisogno di un intervento tipo puzzle e solo con le pargole rivestite e risistemate si è resa conto di quello che aveva appena, effettivamente, detto il signore. E, a quel punto, si sarebbe voluta girare come una fiera coi denti sanguinanti per gridargli che sì, e ci scrivesse pure che sono ebrea! E che se non sa come si fa che lo chiedesse a suo padre che di sicuro lo ha fatto in passato!

Ma la macchina, per comune fortuna, se ne era appena andata.

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2 thoughts on “Capita

  1. elena ha detto:

    ….qualche volta mi fermo e penso…..che bello essere a Los Angeles…..

  2. Fidicins ha detto:

    E noi in quegli stessi momenti si pensa, ”certo, se ci fosse la zia Elena”.

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