A quasi dieci anni dalla sua morte ho finalmente sognato che l’abbracciavo e stavamo strette in silenzio come allora, quando capitava. C’era la morbidezza, il calore, l’accoglienza dei corpi che ben riconosco, perché non son cose che si dimenticano, ma non c’era alcun odore. L’odore no, nessun odore. Strano stare appiccicati a qualcuno e non sentirne l’odore, strano.
E vabbè, ci lavoreremo sull’odore, ci lavoreremo. Per adesso, intanto, si è avverato l’abbraccio.