Il libro della signora polacca l’è una valanga di situazioni e di pensieri. Altresì, è la benvenuta conferma di avere in mano uno dei capitoli del raffinato pensiero della signora sottile. O del pensiero sottile della signora raffinata. Vabbè.
Il libro circola ormai da venerdì per la casa fidicina. Le mani della tata Tina lo mollano in sala, poi si ritrova in camera, sotto una maglia dell’amica Judit, poi dov’è? Ah, sì, eccolo. Nessuno veramente lo legge. In questi giorni nessuno si è davvero seduto con il libro in mano. O almeno, non in maniera evidente.
Eppure.
Eppure ieri maman lo ha aperto per un attimo, voleva far vedere un verso che le piace particolarmente, ed è stato uno scoppiettio pomeridiano di sguardi. Un illuminarsi dei visi delle tre polaccoparlanti. E insomma è venuto fuori che sarà pure che nessuna lo ha davvero letto per benino, sarà, fatto è che lo conoscono a memoria e che ne condividono gli stessi versi, e che citano le stesse immagini e ieri, quasi, nel citarlo e sfogliarlo quelle tre sembravano due bambinelle che giocavano allegre a costruire una torre di mattoncini di legno colorato.
Sarà.